Michele Cucuzza e Monica Setta presentano il libro di Cristina Nutrizio.
Amori, bugie, tradimenti, un falò di vanità e sentimenti nell’ultimo libro di Cristina Nutrizio “Il fuoco di Agnese” (Maggioli editore) che sarà presentato lunedì prossimo 6 agosto alle 20 nella suggestiva cornice dei Giardini Vescovili del Museo diocesano “Mons. Semeraro” nei pressi della Basilica Concattedrale di Ostuni.
L’autrice dei successi tv di Barbara D’Urso “Pomeriggio 5” e “Domenica live” dialogherà con i giornalisti Michele Cucuzza e Monica Setta.
L’introduzione dell’incontro è affidata al presidente dell’Istituzione Museo di Ostuni, Michele Conte.
Ci sarà spazio anche per le domande del pubblico che potrà soddisfare la tutte le curiosità sul backstage tv e sui protagonisti del romanzo.
IL LIBRO: Agnese è una filmmaker che si imbatte per lavoro in un artista, Guccio Guarini. Lei ha un trascorso (e un presente) di amori intrecciati, fugaci, fragili, futili. Quasi inutili. Lui è rinchiuso nel suo mondo astratto, intellettuale, concettuale, solo apparentemente impenetrabile. Lei ha un casino in testa, un cervello che corre a mille allora, una serie di situazioni cominciate e mai finite. Ma sogna. Lui appare inizialmente come un monolite pieno di certezze, appagato da una vita tutto sommato tranquilla che solo l’arte riesce a scuotere. Certamente non la moglie. Finché non conosce (in un cimitero…) Agnese.
Tra i due nasce un confronto (sì, un confronto) epistolare (via mail) di grande spessore culturale — con irresistibili storie di animali: il pollo, il cane, il castoro, l’ape, la scimmia e tanti altri, utilizzate quali metafore comportamentali per dichiarare le proprie sensazioni sulla vita, sulla morte e sull’amore — pervaso da un fil rouge affettivo che porta a un crescendo solo apparentemente inevitabile. Ma se c’è un elemento assente ne Il fuoco di Agnese è proprio la banalità. Nulla è mai come te lo aspetti. Neanche il sesso. Questa grande storia (chissà se qualche sceneggiatore avrà l’intelligenza di metterci gli occhi addosso) è narrata dalla protagonista a un prete. Una sorta di confessione laica liberatoria attraverso la quale Agnese cerca nuova linfa vitale. L’isola di Ustica ma anche Soglio in Val Bregaglia, Svizzera, il «feudo di Guccio», fanno da scenografia alla lunga cavalcata tragico-sentimentale dai risvolti raffinati e decisamente inediti.
Cristina Nutrizio oggi è un’autrice televisiva dei programmi di Barbara D’Urso. Laureata al Dams di Bologna in Drammaturgia, è stata per molti anni assistente alla regia di Dario Fo e Giorgio Strehler. Suo papà era Nino Nutrizio, un grande giornalista, storico direttore del quotidiano «La Notte». Sua mamma è Luciana Novaro, indimenticata prima ballerina della Scala dal 1941 al 1956. In questo romanzo d’esordio, Nutrizio si afferma come scrittrice di grandissimo talento e dal raro spessore narrativo. Il fuoco di Agnese non potrà restare il suo unico romanzo.
L’autrice Per anni assistente alla regia di Dario Fo e Giorgio Strehler, oggi scrive testi per la televisione.