Il Museo Diocesano di Ostuni è situato al piano terra dell’antico Palazzo dell’Episcopio, che in passato ha ospitato i Vescovi della ‘Città Bianca’, sia quando questa era ancora Diocesi autonoma, sia dopo la sua unione alla vicina Arcidiocesi brindisina, con la conseguente nascita dell’attuale Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni. Inaugurato nel luglio 2017, il museo è stato concepito per ospitare le opere d’arte provenienti dal Tesoro del Capitolo della Concattedrale, dalla Collezione Archeologica Capitolare e dalle locali chiese e dai monasteri di suore benedettine e carmelitane, fondato il primo nel 1519, il secondo nel 1730. Il percorso espositivo, articolato in sei sezioni, si apre con i reperti archeologici di epoca messapica, databili tra V e III secolo a.C., che nell’Ottocento sono stati rinvenuti in un terreno di proprietà del Capitolo. Nella seconda sala sono esposti i paramenti e gli splendidi argenti impiegati a partire dal Cinquecento dai Vescovi e dal Collegio Capitolare ostunese durante le celebrazioni liturgiche e, in particolare, in occasione delle solennità. A un singolo e straordinario capolavoro è dedicata la sala successiva: si tratta del Crocifisso anatomico, rarissimo esempio di scultura in cera databile tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento, provvisto di un’apertura sullo sterno che permette di contemplarne le interiora. Nella quarta sala attendono il visitatore i dipinti, eseguiti tra Cinquecento e Ottocento, nella quinta la singolare statua snodata ‘da vestire’ della Santa Vergine del Settecento (di dimensioni naturali), mentre nell’ultima preziosi libri antichi documentano vicende storiche e proprietà ecclesiastiche ostunesi. Accanto a questo inestimabile patrimonio di reperti, di opere d’arte e di testimonianze letterarie, il museo espone una rara veduta della città di Ostuni, incisa nel 1703 per l’edizione de Il Regno di Napoli in prospettiva dell’abate benedettino Giovan Battista Pacichelli. Per rendere la visita un’esperienza piacevole, istruttiva e culturalmente stimolante, lungo tutto il percorso si trovano apposite didascalie, da ascoltare anche sul proprio smartphone, che spiegano in modo chiaro e semplice le opere esposte. Obiettivo principale del museo è di porre al centro il visitatore, adulto o bambino, per risvegliare attraverso un approccio innovativo la sua curiosità e alimentare la sua ‘fame’ di cultura.